Prunetto ha inaugurato la clinica riabilitativa: è la terza di questo tipo in Piemonte
MANUELA ARAMI
28 Settembre 2021
Modificato il: 28 Settembre 2021
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La pandemia ha accentuato i disturbi del comportamento alimentare, con conseguenti obesità e anoressia in particolare, soprattutto fra i giovani. Un fenomeno che in Piemonte è cresciuto in maniera esponenziale se si pensa che nei primo semestre del 2019 i casi erano 163 mila e dopo un anno se ne contavano 230 mila. Chi ne soffre può contare sul supporto di pochissime strutture in regione: una si trova nel Verbano Cusio-Ossola e una a San Maurizio Canavese, ed entrambe non riescono ad assorbire le richieste dei pazienti che spesso vengono dirottati in Valle d’Aosta e Lombardia. Ora anche in Alta Langa si può contare su una clinica riabilitativa per contrastare in maniera incisiva problemi di questo genere. Si chiama Villa Giulietta (dal nome di suor Giulietta Pocchiona Lussia che ha suggerito le finalità del progetto) e accoglierà 20 pazienti affetti da disturbi di alimentazione incontrollata. Affacciata sulla provinciale che collega il paese a Levice, Villa Giulietta è gestita dalla società «Agathon srl» e impiegherà dai 15 ai 20 operatori. Il progetto terapeutico scientifico è curato da Laura Dalla Ragione, dottoressa intervenuta sabato all’inaugurazione. «Come sosteneva Plotino, “l’anima ha bisogno di un luogo”. Uno spazio che vada incontro alla sofferenza, e il centro di Prunetto ha proprio questo scopo. In Italia ci sono 27 milioni di persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare e purtroppo le strutture sono carenti, ci sono famiglie che percorrono anche 800 chilometri per raggiungere il primo centro disponibile. Di queste patologie si muore: occorre avere un laboratorio multidisciplinare ogni 250 mila abitanti, centri diurni e strutture ad hoc dove si attuano programmi intensivi». Aggiunge l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi: «La situazione è drammatica in Piemonte per tante famiglie che si trovano ad avere figli in questa situazione. Una rete territoriale di ambulatori e centri diurni è la giusta risposta che dobbiamo dare. Inoltre, ci impegneremo a contrastare la mobilità passiva verso altre regioni: è un disagio famigliare e un costo per le istituzioni». «La priorità rimane incrementare la politica di prossimità per fornire servizi su un territorio così vasto e laborioso», hanno aggiunto Giuseppe Guerra e Francesco Risso, rispettivamente direttore generale e direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Asl Cn1. «Un grande risultato raggiunto dopo tanti anni di sacrifici in una delle parti più belle della provincia», concludono il presidente della Provincia Federico Borgna e Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione Crt.